L’architettura nei giochi da tavolo
Esiste tutto un filone di giochi da tavolo in cui l’architettura è protagonista. I primi che vengono in mente sono Cluedo, il Monopoly, e alcuni giochi come Brivido, dove è presente una casa dei gantasmi da esplorare. In sintesi, si può dire che si passa dal giallo da appartamento al ludico-immobiliare, passando per le case infestate. Lasciando da parte la storia dei giochi, a livello di ispirazioni visive si possono trovare vari riferimenti nei lavori di pittori e illustratori che dotarono le proprie opere di una carica ludica: tra i tanti, citiamo Alberto Savinio e Antonio Rubino. In ambito letterario ha sicuramente un peso notevole il libro Flatlandia. Determinante il contributo del cinema, che ha ispirato diversi sottogeneri dei board games architettonici: tra i filoni, quello della old dzrk house, quello dei delitti da appartamento (compresi quelli della camera chiusa) e quello del fantasy, con film sul genere del Mago di Oz, con l’Emerald City.
Da qui parte poi un complesso gioco di commistioni, in cui si ritrovano esempi diversi tra loro, quali La casa ispirata di Savinio e le case del signor Bonaventura raccontate sul Corriere dei piccoli. Nel 1943 esce nei negozim il Cluedo, che rappresenta una grossa novità: sulla plancia di gioco è riportata la pianta di un appartamento dove si è consumato un delitto. Nel gioco gli ambienti diventano protagonisti della narrazioine e sono parte integrante dello storytelling. Sono stanze che riflettono perfettamente le acute osservazioni di Walter Benjamin sull’interno borghese opulento, straripante di oggetti.
Il Cluedo ha anche una forte affinità con le storie dei gialli classici, dove talvolta sono riportate anche le piante degli appartamenti. Un gioco continuo di rimandi, che prosegue nel cinema, notoriamente nelle case dei film di Hitchcock e di Fritz Lang, senza dimenticare La scala a chiocciola di Siodmak. Successivamente, seguendo queszto filone, sarà pubblicato il gioco Murder Mystery Mansion.
Un’altra tipologia di successo è quella legata alle case dei fantasmi. Qui le due componenti di base sono gioco e teatralità. In questo tipo di giochi da tavolo in genere si trovano costruzioni tridimensionali, ottenute incastrando i fogli di cartoncino su cui sono disegnati i vari ambienti. Uno degli esempi più famosi è La casa dei fantasmi di Editrice Giochi. Altrettanto famoso è Castello incantato, con fondali memori dei teatrini dei libri pop-up ottocenteschi e delle images d’Epinal. In questo filone rientrano pure Brivido e Haunted House, dove sono riportati in pianta dei percorsi che definiscono ulteriormente la fruizione degli spazi. Interessante pure L’erede misterioso, che comprende anche una serie di documenti scritti legati alla storia, ma anche The Haunted Mansion e Scooby Doo Game, con alcune scenografie realizzate in plastica.
C’è poi il grande filone ludico-immobiliare, dove è protagonista assoluto il Monopoly, nella versione classica ma anche nelle decine di altre declinazioni. Rientrano in questo genere anche giochi come Hotel e Mr. House.