C come Camere chiuse
Adolf Loos, con il suo saggio Ornamento e delitto (1908), aveva prefigurato le decine di romanzi architettonici dei delitti della camera chiusa orchestrati da John Dickson Carr, specialista indiscusso delle storie incentrate sui casi dove la vittima viene trovata sola in una stanza bloccata dall’interno.
Questi ambienti sono legati da una natura infida e teatrale, che prevede trucchi ingegnosi nella carpenteria e raffinate soluzioni tecniche nei serramenti, ideati da assassini edotti nell’arte del bricolage. L’interior design delle stanze omicide non fa preferenze tra antico e moderno, ma c’è una certa prevalenza per gli arredamenti sovrabbondanti, dove è più facile nascondersi e nascondere.